Quando si vede un robot muoversi in magazzino, la domanda sorge quasi spontanea: “Siamo arrivati al punto in cui le macchine sostituiranno le persone?”
È un timore diffuso, ma se guardiamo ai numeri reali del settore logistico, la narrazione cambia radicalmente. La verità è che, in un contesto dove reperire manodopera è sempre più difficile e i costi operativi lievitano, la tecnologia non sta entrando in azienda per “rubare il posto” agli operatori, ma per potenziarli.
A confermarlo è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” (Novembre 2025), che fotografa una realtà molto diversa dagli scenari apocalittici spesso dipinti.
Automazione vs. Potenziamento: cosa dicono i numeri?
L’Osservatorio ha analizzato l’approccio delle aziende all’Intelligenza Artificiale e alla robotica, svelando un trend netto verso l’approccio human in the loop.
Ecco i dati chiave emersi dalla ricerca:
- Solo l’11% delle aziende utilizza l’AI con l’obiettivo di sostituire il lavoro umano.
- Ben il 24% la implementa specificamente per potenziare le capacità dei lavoratori.
E il futuro? La forbice si allargherà ancora di più. Le previsioni per i prossimi tre anni indicano che le aziende orientate al potenziamento dell’uomo saliranno al 34%, confermando che la collaborazione uomo-macchina è la vera strategia vincente. Ma su un punto occorre stare tranquilli, la robotica e l’AI non stanno “mandando a casa le persone”, ma stanno ridefinendo il loro ruolo, rendendolo più sicuro, efficiente e qualificato.
Ad avvalorare le teorie del potenziamento delle attività robotiche sulle attività umane c’è uno studio europeo: le aziende manifatturiere che hanno adottato robot industriali nella loro attività hanno registrato un miglioramento significativo nella produttività del lavoro, nella qualità del prodotto, nelle esportazioni e perfino nell’adozione di tecnologie “verdi”. In una prospettiva internazionale, un’analisi su 17 settori industriali evidenzia come l’introduzione dei robot abbia incrementato la produttività del lavoro nel corso degli anni, specificamente nella logistica e nei magazzini l’automazione è associata a incrementi della velocità e dell’efficienza: ad esempio, sistemi automatizzati possono ridurre i tempi che i lavoratori impiegano per spostarsi tra scaffali, abbassando significativamente il “dispendio di energie” e aumentando la resa per ora di lavoro.
Ma dove i robot fanno veramente la differenza?
- Nel magazzino: meno fatica, più precisione. Nelle attività “sul campo”, come quelle svolte da carrellisti e pickeristi, l’adozione di soluzioni intelligenti riguarda già il 12% delle aziende. Qui i robot e i sistemi di automazione si fanno carico dei compiti più gravosi, ripetitivi e fisicamente usuranti. Questo permette agli operatori di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto, riducendo l’errore umano e la fatica fisica.
2 Nella ristorazione: il cameriere diventa “Hospitality Manager”. Nel settore Ho.Re.Ca., la carenza di personale è critica. Un cameriere passa fino al 60% del tempo a fare la spola tra cucina e sala portando piatti pesanti e ha poco tempo per sorridere o consigliare un vino. Il robot si fa carico del trasporto fisico (il lavoro “pesante”) così che il cameriere possa restare in sala, presidiare i tavoli, spiegare il menù con calma e curare la relazione con il cliente. Il risultato? Meno fatica fisica, più scontrino medio e un servizio più attento.
- Nelle strutture sanitarie: più tempo per i pazienti. La Ricerca dell’Osservatorio 2025 ha dedicato un intero tavolo di lavoro alla Logistica Healthcare, evidenziando la necessità di efficienza. Lo scenario dimostra come infermieri e OSS spesso devono lasciare i reparti per trasportare farmaci, biancheria o pasti. I robot mobili autonomi (AMR) si occupano della logistica di corsia, trasportando materiali da un punto all’altro dell’ospedale in sicurezza. In questo caso ne beneficia il valore umano, il personale sanitario può rimanere al fianco del paziente, dove l’empatia e la competenza clinica sono insostituibili.
- Nella piccola logistica e retail: basta km a piedi! Nelle attività “sul campo” l’adozione di robotica è al 16%. In un magazzino e-commerce o nel retro di un grande negozio, gli operatori percorrono chilometri ogni giorno solo per spostare merce da uno scaffale all’area di imballaggio. I robot “follow-me” o i carrelli a guida autonoma seguono l’operatore o trasportano autonomamente i colli pesanti alla zona di spedizione. L’operatore risparmia energie fisiche e si concentra sul controllo qualità e sulla gestione corretta dell’inventario, riducendo gli errori.
- Nell’hotellerie: il Concierge 4.0. Il personale della reception deve spesso assentarsi per portare un set di asciugamani o una cena in camera (Room Service). Un robot di servizio effettua le consegne al piano in autonomia, garantendo privacy e puntualità. Il receptionist così rimane alla scrivania per accogliere i nuovi ospiti, gestire check-in complessi e fornire consigli sulla città, migliorando la guest experience.
Il vero obiettivo comune di queste attività è un aumento della produttività
Perché le aziende scelgono questa strada? Semplice, perché funziona. Le aziende che hanno introdotto queste tecnologie riportano un livello di soddisfazione medio molto alto. Nello specifico, il beneficio percepito in termini di aumento della produttività raggiunge un punteggio di 7,8 su 10, accompagnato da un miglioramento della qualità del servizio. Non si tratta di scegliere tra uomini e macchine. Si tratta di scegliere tra un’azienda che spreca il talento umano in compiti ripetitivi e una che lo valorizza affidando ai robot ciò che sanno fare meglio, la routine.
La filosofia Roboost
Questi dati confermano esattamente la nostra visione in Roboost. L’obiettivo dei nostri robot non è svuotare i magazzini o i locali dalle persone, ma liberare gli operatori dalle attività che non richiedono la loro intelligenza ed empatia. Guardando al contesto attuale l’automazione orientata al potenziamento dell’uomo risulta spesso la scelta più razionale e sostenibile: permette di mantenere produttività e qualità anche con risorse umane ridotte o più difficili da reclutare, migliora le condizioni di lavoro, rendendole meno faticose e più sicure, genera nuove figure professionali, con competenze tecniche e gestionali, capaci di rendere l’azienda più resiliente e competitiva. Infine, favorisce efficienza e sostenibilità operativa, spesso traducendosi in un migliore servizio al cliente e in un vantaggio competitivo sul mercato.
In un mercato del lavoro complesso, i robot sono la risorsa che permette alle aziende di continuare a crescere, mantenendo le persone al centro del processo.
Il futuro della logistica non è senza persone. È con persone potenziate.
Vuoi potenziare anche tu il magazzino?
