Guida pratica a incentivi per investimenti in robotica 2026 per pmi e grandi aziende

incentivi per la robotica

 

Se il 2024 e il 2025 sono stati gli anni della “corsa” per accaparrarsi gli incentivi del PNRR e della Transizione 5.0, il 2026 si preannuncia come l’anno della maturità.

C’è una nuova aria che tira nei corridoi del Ministero delle Imprese e tra gli addetti ai lavori. La sensazione è che si stia passando dalla logica dell’emergenza a quella della struttura. Per chi fa impresa e vuole investire in robotica, automazione e intelligenza artificiale, questa è un’ottima notizia.

Ma cosa ci aspetta davvero? Abbiamo analizzato le bozze, le note degli esperti e i segnali che arrivano dall’Europa per tracciare la rotta degli investimenti per il prossimo anno. Ecco cosa dovete sapere per far crescere la vostra azienda con i robot giusti, e con gli investimenti giusti.

La vera novità del 2026 potrebbe non essere un “nuovo” incentivo, ma un nuovo approccio. Le anticipazioni più autorevoli ci dicono che il Governo sta lavorando a una sorta di “Testo Unico” che unisca il meglio della vecchia Industria 4.0 e della recente Transizione 5.0.

L’obiettivo? Sganciarsi dai vincoli rigidissimi dei fondi europei per tornare a fondi nazionali. Questo significa, in parole povere: meno burocrazia. Per l’imprenditore che vuole acquistare un’isola robotizzata o un sistema di asservimento macchine, il 2026 potrebbe riportare al centro l’innovazione tecnologica pura. Non dovrete più chiedervi solo “quanto risparmio energetico mi porta questo robot?”, ma potrete tornare a chiedere “quanto mi rende più competitivo?”.

Quadro Italiano:

  1. MIMIT Innovation Agreements

Dal 14 gennaio al 18 febbraio 2026 si aprono le candidature per gli Innovation Agreements, un programma del Ministero delle Imprese e del Made in Italy con €731 milioni complessivi per progetti di alta tecnologia, che include anche robotica industriale e automazione.

Qui non parliamo di piccoli bonus, ma di progetti strutturali che coinvolgono filiere, grandi aziende e PMI innovative. Se avete in mente di rivoluzionare la vostra linea produttiva con prototipi sperimentali o di collaborare con centri di ricerca per applicare l’AI alla robotica, questo è il vostro campo da gioco. La novità interessante? Le percentuali a fondo perduto sono molto alte, arrivando in certi casi (soprattutto per le piccole imprese coinvolte in grandi progetti) a coprire quasi la metà dell’investimento.

in breve:

  • Supporta progetti di alta tecnologia, inclusa robotica avanzata
  • Contributi diretti per ricerca industriale e sviluppo sperimentale dal 25% al 45% in base alla dimensione aziendale
  • Bonus fino a +15% se il progetto è collaborativo o nelle regioni meno sviluppate.

 

  1. Industria 4.0 Plus

Questa misura sostituisce progressivamente i precedenti schemi Transizione 4.0 e 5.0 con un nuovo incentivo unico focalizzato sulla trasformazione digitale, automazione e sostenibilità. Include maggiorazioni per investimenti in tecnologie avanzate e semplificazioni burocratiche per PMI.

Dal 1° gennaio 2026, per gli investimenti in robotica e beni strumentali digitali, si passerà dal credito d’imposta al meccanismo della super-deduzione fiscale:

  1. Investimenti 4.0 (Robotica Standard): Maggiorazione del costo di acquisizione del 180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro (beneficio fiscale stimato al 43,2%).
  2. Investimenti 5.0 (Robotica + Efficienza Energetica): Per sistemi robotici che garantiscono anche una riduzione certificata dei consumi, la maggiorazione sale al 220% per investimenti fino a 2,5 milioni (beneficio stimato al 52,8%).

Condizioni di validità: Il bene deve essere acquistato entro il 31 dicembre 2026, con possibilità di estensione al 30 giugno 2027 se entro fine 2026 è stato versato un acconto del 20%.

Cosa cambia:

  • addio progressivo ai vecchi crediti d’imposta “Transizione 4.0/5.0” (che restano validi solo se ordine accettato e acconto versato entro fine 2025, con possibile completamento al 30 giugno 2026).
  • nuovo incentivo 2026 con regole più snelle per supportare investimenti in robotica, automazione di processo, digitalizzazione dei sistemi produttivi e tecnologie correlate.

 

  1. Le certezze che ci piacciono: Sabatini e il Sud

In un mondo che cambia, avere dei punti fermi è fondamentale. E il 2026 conferma i due pilastri su cui le PMI italiane hanno costruito la loro crescita negli ultimi anni.

La Nuova Sabatini non si tocca, anzi, si rafforza. Rimane lo strumento più semplice e veloce. Comprate un robot, chiedete il finanziamento, e lo Stato vi ripaga una parte degli interessi, un incentivo concreto e sicuro e se il robot è interconnesso, il contributo è più alto.

Per chi investe al Sud, la ZES Unica si conferma strategica: si parla di una proroga triennale (2026-2028) che permetterà di pianificare investimenti a lungo termine senza l’ansia della scadenza a dicembre. Installare automazione in Campania o in Puglia continuerà ad essere fiscalmente molto vantaggioso.

Uno sguardo al futuro

Infine, c’è un segnale che arriva dall’Europa che ci piace molto e che si allinea perfettamente con la filosofia di Roboost. I nuovi bandi europei per il 2026 non finanziano più solo il metallo, ma la relazione. Ci sono fondi specifici in arrivo per la Human-Robot Collaboration: progetti che rendono i robot più sicuri, più facili da usare e più collaborativi con gli operai. Che sia un carrello automatico come il nostro Cargo, che aiuta a sollevare pesi o un assistente alla vendita come il nostro Mars, il 2026 premierà chi mette l’uomo al centro dell’automazione.

Cosa fare oggi? Il nostro consiglio è di non aspettare passivamente, ma iniziare a progettare un’implementazione robotica nella propria azienda.

Se state guardando al 2026, iniziate ora a progettare l’architettura della vostra automazione. Il 2026 premierà chi ha le idee chiare: meno corse all’ultimo minuto per un credito d’imposta, e più investimenti mirati per essere più competitivi.

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Press